Vaccinazione anti pertosse in gravidanza
Nell’ultimo periodo si è sentito parlare molto di vaccinazione anti pertosse in gravidanza soprattutto in seguito alla morte di due neonate nel bergamasco.
Care future mamme questo articolo è per voi: è giusto che siate correttamente informate così da poter compiere la migliore scelta per voi stesse e per il vostro bambino.
La pertosse è una malattia altamente contagiosa e spesso difficile da diagnosticare in tempo; se contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale e la principale fonte di infezione è rappresentata dagli adolescenti e dagli adulti (quindi anche e soprattutto la mamma) nei quali la malattia si manifesta spesso con segni aspecifici.
Purtroppo anche chi ha già avuto la pertosse non è immune per tutta la vita: numerosi studi hanno infatti dimostrato che il livello degli anticorpi nel sangue tende ad abbassarsi negli anni sia per chi ha già contratto la malattia sia per chi è stato vaccinato da piccolo.
Il grande problema dunque sono i neonati che iniziano il ciclo di vaccinazione solo dopo il 61° giorno di vita e perciò risultano suscettibili all’infezione dal momento della nascita fino allo sviluppo di una protezione attiva attraverso la vaccinazione.
E allora come possiamo proteggerli?
La miglior strategia di prevenzione, raccomandata dal Ministero della Salute, è la vaccinazione antipertosse a tutte le donne che sono in gravidanza. La vaccinazione, in combinazione con difterite-tetano, è raccomandata nel terzo trimestre, idealmente intorno alla 28a settimana, al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare.
In virtù del fatto che il livello anticorpale tende ad abbassarsi nel corso del tempo, la vaccinazione è da effettuare ad ogni gravidanza, anche se la donna sia già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia avuto la pertosse.
Amiche: non esiste nessuna evidenza scientifica di un aumentato rischio fetale legato alla vaccinazione antipertosse della gestante; al contrario è dimostrato che la presenza di anticorpi nel neonato riduce il rischio di malattie prevenibili da vaccino nelle prime settimane/mesi di vita.
Inoltre vi segnalo che, oltre alla futura mamma, la vaccinazione è raccomandata a tutti i componenti del nucleo familiare e a tutte quelle persone che avranno contatti stretti con il neonato per evitare la trasmissione del batterio responsabile della pertosse da parte di questi soggetti ( strategia “cocoon” o “del bozzolo” ).
Ovviamente la migliore protezione è garantita dall’applicazione di entrambe le strategie, anche se la migliore in assoluto resta la vaccinazione della gestante.
E per concludere care future mamme, sappiate che se la vostra gravidanza capita in concomitanza della stagione influenzale, il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione anti influenzale nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Non mi resta che consigliarvi di parlarne con il vostro ginecologo o di rivolgervi al centro vaccinale più vicino a voi.
Fabiana

