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Microbiota Intestinale e Fertilità: connessione importante

La salute e il benessere dell’intestino sembrano non essere correlati con la fertilità, sia nella donna che nell’uomo.

In realtà l’intestino oltre alle sue funzioni principali, ossia la funzione digestiva e di assorbimento del cibo, è anche sede del sistema immunitario e della popolazione microbica che vive in simbiosi con il nostro corpo: il microbiota.

Dal 2007 mediante il Progetto Microbioma Umano (HMP) gli studi si sono concentrati molto sulla popolazione di microrganismi presenti nel nostro intestino (batteri, funghi, lieviti e virus) e molto più spesso anche i “non addetti” sentono parlare di microbiota e microbioma.

Cominciamo dalle definizioni:
Il termine Microbiota è differente dal termine Microbioma (era già stato accennato il tutto anche qui, ma “repetita iuvant”):

• Il Microbiota è l’insieme dei microrganismi presenti all’interno del corpo umano e che vivono in simbiosi con esso sia all’interno (intestino) che all’esterno (cute);
• Il Microbioma è l’insieme dei geni presenti all’interno dei microrganismi (anche loro hanno un corredo genetico).

Ognuno di noi ormai può essere caratterizzato dal suo “personale” microbiota , la sua composizione infatti è determinata da diversi fattori:

• La modalità del parto se cesareo o naturale, in quanto il parto naturale permette un primo contatto con la flora vaginale della mamma nel passaggio attraverso il canale vaginale, che non avviene invece nel parto cesareo;
• L’allattamento al seno;
• L’età, durante il corso della vita la composizione del microbiota cambia (dall’infanzia fino alla senilità);
• Il contatto con gli animali, quindi avere un animale domestico (cane o gatto) permette di incrementare la varietà del microbiota cutaneo, che a sua volta influenza anche quello intestinale;
• Le persone e l’ambiente circostante, per lo stesso motivo citato nel punto precedente. L’eccesso di igiene spesso può essere controproducente;
• L’uso di farmaci antibiotici in quanto debellano in maniera indiscriminata le popolazioni batteriche selezionandole solo in base alla loro struttura molecolare ma non alla loro funzionalità benefica, o meno, per l’organismo (è un’esclusione batterica “alla cieca”);
• L’attività fisica (in quanto influisce sul transito intestinale e quindi anche sulla flora microbica);
• L’alimentazione o dieta (intesa come stile di vita e non come un piano dietetico “restrittivo”).

Tali fattori determinano un microbiota intestinale personalizzato che può essere identificato come un vero e proprio “identikit” attraverso il test del microbiota intestinale o screening della popolazione batterica.

batteri al microscopioTale test avviene mediante il sequenziamento del DNA batterico fecale confrontati poi con una banca dati ottenuta dall’analisi del microbiota fecale di adulti sani sia uomini che donne. Inoltre il test permette non solo di valutare la prevalenza di alcuni ceppi batterici rispetto ad altri, confrontandoli con quelli di un soggetto sano, ma permette anche di determinare la funzionalità o l’efficienza metabolica del microbiota intestinale.

Perchè è tanto importante il microbiota intestinale?

intestino e fertilitàLa ricerca di metodiche che permettano di definire la composizione del microbiota intestinale  è guidata soprattutto dall’aver definito la presenza di una correlazione tra l’alterazione della sua composizione e un’aumentata incidenza di malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali, diabete, obesità, malattie cardiovascolari e alterazioni nella flora vaginale e endometriale con conseguente impatto anche sulla fertilità.

Il microbiota è dunque un organo a sé stante che regola la nostra immunità, il controllo dei micronutrienti e addirittura anche del nostro corpo sia nella salute che nella malattia.

Il microbiota intestinale è correlato con la fertilità?

procreazione medicalmente assistitaLo studio continuo sulla popolazione microbica intestinale mediante il Progetto Microbioma Umano (HMP) ha permesso di definire “colonizzati” anche distretti del nostro corpo che sono sempre stati definiti “sterili”, come la cavità uterina e la placenta, definendo la presenza del Microbiota Vaginale.

L’alterazione della popolazione microbica presente a livello vaginale, o anche detta come disbiosi,  può alterare la salute ginecologica e riproduttiva della donna, motivo per cui la cura della sua composizione, anche mediante l’alimentazione, permette di supportare e migliorare la fertilità.

Inoltre la definizione di un microbiota presente dalla vagina fino alle tube di Fallopio definiscono le interazioni dinamiche e complesse dei microrganismi “simbionti” con la formazione dei gameti (o gametogenesi), la formazione dell’embrione (o fecondazione), l’attecchimento e il suo mantenimento fino al termine della gravidanza.

Esiste una connessione tra il Microbiota intestinale e la Fertilità?

In primo luogo il microbiota intestinale è in grado di regolare i livelli degli estrogeni circolanti nel circolo sanguigno mediante microrganismi che possiedono un corredo genetico in grado di influenzare il metabolismo degli estrogeni che è definito estroboloma.

Alcuni batteri presenti a livello intestinale, infatti, sono in grado di produrre veri e propri operai o definiti scientificamente come enzimi chiamati con il nome di Beta-glucuronidasi rendendo gli estrogeni liberi dalle loro proteine di trasporto e trasformandoli nella loro forma attiva. Gli estrogeni liberi  sono così in grado di legarsi ai loro recettori specifici (porte di accesso per l’ormone) e svolgere le loro funzioni ormonali.

L’influenza dell’ estroboloma sul livello degli estrogeni circolanti permette di determinare un buon equilibrio ormonale. Inoltre il circolo sanguigno connette i due distretti (intestinale e vaginale) pertanto gli estrogeni legandosi ai loro recettori specifici determinano la crescita dei Lattobacilli (o Lactobacillus), a livello vaginale. I lattobacilli sono batteri che predominano nel microbiota vaginale e definiti come “buoni” (o simbionti, come definito anche qui) in quanto a partire dal glicogeno (ossia la forma di riserva dello zucchero) producono acido lattico che come acido abbassa il pH vaginale e protegge l’epitelio vaginale dall’attacco di microrganismi come l’E.Coli, Candida e Gardnerella Vaginalis.
Infine se la barriera intestinale risulta alterata o si ha la cosiddetta Leaky Gut, in cui l’intestino è un vero e proprio “colabrodo”, si ha il passaggio di microrganismi e sostanze, provenienti dall’alimentazione, nel circolo sanguigno fino all’apparato vaginale alterandone il microbiota “locale” o vaginale.