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Mammografia: lo screening salvavita

Ottobre è il mese della prevenzione, ma soprattutto direi che ottobre si tinge di rosa visto che è il mese della prevenzione del tumore al seno.

Il tumore al seno rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne oltre che la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile.
Il rischio di ammalarsi di tumore al seno aumenta con l’aumentare dell’età, in particolar modo dopo i 50 anni. In realtà i fattori di rischio sono molti e vari tra di loro: fattori riproduttivi, ormonali, dietetici e metabolici, una pregressa neoplasia mammaria o una pregressa radioterapia, la familiarità; infatti anche se la maggior parte dei tumori mammari sono forme sporadiche, circa il 5%-7% è legato a fattori ereditari.

Quando parliamo di tumore alla mammella, dobbiamo prima capire perché è così importante attuare delle strategie preventive per questa malattia.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle diagnosi di neoplasia al seno accompagnato però da una riduzione della mortalità e questo grazie agli interventi preventivi che permettono di effettuare una diagnosi precoce di malattia.

Oggi voglio parlarvi di una efficace tecnica diagnostica, fondamentale nell’intercettare precocemente queste forme tumorali: la mammografia.

La mammografia non è altro che un esame radiologico della mammella, efficace per individuare i tumori del seno, in quanto consente di identificare i noduli, anche di piccolo dimensioni, non ancora percepibili al tatto.
In Italia esiste la possibilità di aderire al programma organizzato di screening mammografico offerto gratuitamente a tutte le donne che hanno un’età compresa dai 50 ai 69 anni con cadenza biennale. In realtà ormai in molte Regioni la fascia di età è stata ampliata tra i 45 e i 74 anni (con cadenza annuale sotto i 50 anni).
Come funziona? Tutte le donne comprese in questa fascia di età ricevono a casa un invito da parte della propria ASL, ad eseguire una mammografia gratuita.

Per avere maggiori informazioni potete cercare digitando su Google le parole: screening, mammografia e la vostra regione di appartenenza.
Un sito utile per capire gli screening attivi sul vostro territorio è QUESTO.
Per l’Emilia Romagna ecco il LINK.

La mammografia viene poi valutata da due medici radiologi separatamente, proprio per garantire una maggiore accuratezza nella diagnosi.
Se entrambi daranno esito negativo, la mammografia può ritenersi negativa e la donna verrà invitata a ripetere il test di screening a distanza di due anni.
Qualora anche solo uno dei due medici ritenesse ci sia la necessità di eseguire ulteriori indagini, la donna verrà contatta telefonicamente e invitata a sottoporsi ad ulteriori esami di approfondimento.
Un studio pubblicato nel 2012 sul Journal of Medical Screening e che ha passato in rassegna le ricerche pubblicate sui programmi di screening per il cancro al seno attivi in Europa, ha mostrato che la mortalità si riduce del 25% per le donne che si sottopongono allo screening.
Per ogni 1.000 donne di età tra i 50 e i 69 anni sottoposte regolarmente ai programmi di screening e seguite fino a 79 anni di età, lo screening permette di salvare tra 7 e 9 vite (dati del Ministero della Salute).
A  volte sento pazienti dire frasi del tipo “non l’ho mai fatto perché ho paura mi trovino qualcosa?”… bè io vi rispondo “e se così fosse, non sarebbe meglio scoprirlo il prima possibile e cercare delle soluzioni di intervento?”

Ed in ultimo, ma non per importanza, per tutte le altre donne che non rientrano nella fascia di età dello screening, parlatane comunque con il vostro medico o con il vostro ginecologo, soprattutto se avete familiarità per tumore al seno, loro sapranno sicuramente consigliarvi.
Perciò amiche, mamme, donne, non lasciatevi sfuggire questa opportunità, aderite allo screening, non abbiate paura… la prevenzione non è mai abbastanza.