I dentifrici ecofriendly: considerazioni di una igienista dentale
A grande richiesta eccomi qui a parlarvi dei dentifrici Ecofriendly.
La prima cosa che voglio dirvi è che esiste una distinzione tra packaging ecofriedly e ingredienti ecofriendly.
Non voglio infilarmi nella questione ingredienti green perché credo che fossilizzarsi nella lettura dell’inci abbia un senso relativo: solo un chimico farmaceutico specializzato può dirci veramente il contenuto in termini di formula e concentrazioni effettive di un dentifricio.
Capisco tuttavia che ci siano persone molto attente a questi aspetti: io, in qualità di igienista dentale, qui andrò a parlare delle caratteristiche generali dei dentifrici “Green” che ho trovato in commercio, esprimendo le mie personali considerazioni e poi voi farete le vostre.
I dentifrici casalinghi
Come primo concetto che voglio assolutamente trasmettervi c’è quello che vede le ricette casalinghe di dentifrici come potenzialmente molto dannose per la salute dei vostri denti.
Bicarbonato, argilla, limone, curcuma… ne ho sentite di tutti i colori. Ragazzi il limone è un acido che può corrodere i denti, e le polveri granulose utilizzate sullo spazzolino e poi sfregate sui denti di fatto effettuano una sabbiatura della superficie dello smalto, graffiandolo e abradendolo.
Ovviamente tutte queste ricettine promettono effetto sbiancante: non sbiancano, smacchiano abradendo lo smalto. Ok credo che abbiate capito. Andiamo avanti.
(Se volete saperne di più sui dentifrici sbiancanti cliccate QUI)
I dentifrici green non hanno il fluoro
Altra grande segnalazione da farvi è che la maggior parte dei dentifrici green non hanno il fluoro. Per scelta di pensiero perché è molto frequente che questo genere di prodotti venga acquistato da quelle persone che non credono nel potere del fluoro o che lo condannano.
Non entro neanche qui nei meandri di questo discorso: da igienista dentale vi dico che il fluoro ai denti serve tanto. Inibisce la demineralizzazione e promuove la remineralizzazione dello smalto: è un potente anticarie e l’uso del dentifricio al fluoro è fortemente raccomandato anche dal Ministero della Salute.
Vi segnalo che oggi esistono dentifrici che contengono idrossiapatite, alternativamente al fluoro, anch’essa molto utile nella protezione dello smalto e con sempre più ricerca scientifica a comprovarlo.
Il problema della plastica siamo noi
Ci tengo ad esprimere un parere mio spassionato su questo tema: il tubetto di dentifricio di plastica se smaltito nella maniera corretta, perché in primis riposto nella raccolta differenziata della plastica, non finisce nell’oceano.
Il problema dei rifiuti siamo noi umani, che non siamo in grado di usare i cassonetti decentemente ( giusto ieri ho visto che nel cassonetto dell’umido c’erano buste e contenitori in plastica ). Certo il discorso non si limita a questo, ma questo noi tutti possiamo farlo. Se compriamo la plastica gestiamola come va gestita, non ci costa nulla.
L’impegno delle aziende
La consapevolezza delle emissioni, del livello di inquinamento che provoca anche la fase produttiva dei cosmetici ( e quindi dei dentifrici ) sta crescendo molto anche all’interno delle aziende produttrici: sono tante ormai le iniziative green come quelle di costruire impianti di energia solare e ricicli di acqua industriale con impianti di depurazione per essere meno di impatto sull’ambiente. Gli informatori scientifici di una azienda bolognese ora girano solo con auto elettriche… insomma voglio spezzare una lancia a favore di queste aziende anche se il tubetto del loro dentifricio è in plastica.
I dentifrici in polvere
Per analogia con la premessa sulle ricette fai da te, voglio segnalarvi che il dentifricio in polvere è potenzialmente più abrasivo. Dico potenzialmente perché non posso conoscere la concentrazione e la formulazione di tutti i dentifrici in commercio nel mondo.
Ad esempio il Tooth Fairly di Lush (oggi non più in commercio ma ancora presente nei vostri armadietti, lo so. ) : è una polvere con bicarbonato. L’ho utilizzato per curiosità qualche anno fa e ho notato con mia grandissima sorpresa che aveva rimosso delle macchioline che avevo sugli incisivi inferiori. Miracolo? No. Capacità abrasiva.
Questa polvere va usata con cautela: se fumate o bevete molti caffè può esservi utile ma non più di una volta ogni dieci giorni e alternata tassativamente ad un dentifricio con fluoro o idrossiapatite.
( Lush utilizza confezioni in plastica riciclata, ma mi è parso di capire su un po’ di forum dedicati al mondo green che l’inci non sia particolarmente… green. )
Dicorso analogo, riguardo l’abrasività, per la linea Per-Blan che ho visto in vendita nei supermercati Naturasì.
Il consiglio quando e se si usano queste polveri è di bagnare bene lo spazzolino in modo che la polvere si sciolga e risulti meno abrasiva possibile.
I dentifrici solidi
Sempre di Lush ci sono i dentifrici in compressa: non contengono diavolerie troppo abrasive, ma dovendo masticarla prima di potersi spazzolare mi chiedo come sia possibile non mandare giù tutto.. io non sono stata in grado di usarle e non mi è piaciuta come esperienza. Ma forse è un limite mio!
Stesso discorso vale per le Denttabs che però esistono in una versione con Fluoruro di sodio. Un interessante riflessione va fatta su queste compresse, che io personalmente non ho mai provato: sulle indicazioni del loro sito ne è sconsigliato l’utilizzo in abbinamento ad uno spazzolino elettrico perché risulterebbe troppo aggressivo.
Quindi sono molto abrasive? Contengono bicarbonato e silice… non so ragazzi non mi convince questa storia. Approfondirò. Se qualcuno ne sa qualcosa in più me lo faccia sapere!
Esistono anche delle formulazioni stile saponetta: un cubotto di dentifricio solido su cui sfregare lo spazzolino. Al di là degli ingredienti ragazzi io vi segnalo l’aspetto igienico: tutta la famiglia strofina il proprio spazzolino sull’unico cubetto di dentifricio? Non è una situazione ideale, ne convenite?
Il tubetto in alluminio
Il marchio Weleda propone una linea di dentifrici con tubetto in alluminio. Sono prodotti che mi capita di consigliare, sono molto delicati come sapore e fanno pochissima schiuma. Ci sono pazienti che mi richiedono queste caratteristiche e quindi di solito li direziono verso questa linea.
In particolare vi segnalo quello salino in caso di problemi gengivali e quello alla calendula in caso di afte ricorrenti e mucose irritate ( rivolgetevi sempre al vostro igienista dentale se avete problemi… i dentifrici aiutano ma non fanno miracoli! )
Anche Argital è una linea di dentifrici con tubetto in alluminio e in particolare ce n’è uno al propoli, ingrediente utile in caso di affezioni orogengivali.
Allergici al nichel: evitate.
Il barattolino di vetro
Alcune aziende stanno proponendo dei dentifrici che hanno una consistenza a metà tra il solido e il classico cremoso.
Vi invito a valutarne l’abrasività provandoli per un paio di settimane. Se dopo questo periodo sentite una aumentata sensibilità… è troppo aggressivo!
Questo tipo di dentifricio, così come i solidi e le polveri, è fortemente sconsigliato nel bambino e nell’adolescente.
Per il momento mi fermo qui ma la mia ricerca prosegue.
In generale quello che ho notato è che i dentifrici in commercio nei vari negozio ecobio hanno ingredienti botanici interessanti come la propoli, l’echinacea, la malva e la camomilla, ma non hanno ingredienti fondamentali per la prevenzione della carie e per la protezione dello smalto.
E molti hanno il tubetto in normalissima plastica, ma siccome c’è scritto che è naturale… Io vi invito ad una riflessione e a valutare cosa vi serve. Cosa serve alla vostra salute e alla salute dei vostri figli. Ma io parlo da igienista dentale e come ho scritto all’inizio di questo articolo, trovate voi il vostro equilibrio tra ingredienti più o meno green, plastica e fluoro.
Se il vostro igienista dentale o dentista vi consigliano un determinato prodotto, nonostante abbiate spiegato la vostra posizione, forse hanno un buon motivo per farlo: la vostra salute!
Alla prossima!
Tatiana
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