macchie denti bianche
DENTI,  il blog

Cosa sono le macchie bianche sui denti?

Le macchie bianche dello smalto dei denti vengono spesso identificate con un eccesso di assunzione di fluoro (fluorosi) e altrettanto spesso dichiarate come impossibili da rimuovere.

In realtà la fluorosi può sì essere caratterizzata dalla presenza di macchie bianche sui denti, ma ha caratteristiche ben identificabili e non rappresenta per nulla la totalità di queste anomalie del dente.

Di seguito proverò a farvi capire quali sono i principali tipi di discromie bianche, che per comodità chiamerò macchie bianche, ma sappiate che in linguaggio clinico non vengono considerate banalmente delle macchie ma esiste un linguaggio complesso impiegato nel percorso di diagnosi di queste particolari caratteristiche dentali.

La prima cosa da capire bene è che, per identificare il tipo di macchia e conseguentemente un eventuale percorso terapeutico (sì,  perché è spesso possibile rimuoverle) è necessario valutare la localizzazione delle macchie.

Localizzazione che si analizza su due fronti:

dove sono le macchie? Su tutti i denti o solo su alcuni o su uno?

Per farvi capire la differenza utilizzerò due esempi tra i più frequenti: la lesione da trauma e la fluorosi.

Nella figura qui sotto vedete chiaramente cosa intendo con singola (macchia bianca da trauma schematizzata) o generalizzata (macchie generalizzate da fluorosi schematizzate)!

macchie bianche smalto: dove

 Altro fattore importante è la localizzazione della macchia nel dente: è vicina alla gengiva? È vicina al margine incisale? Tutte cose da notare e di cui tener conto.

macchie bianche denti: forma

Segue poi una valutazione della forma: se è semilunare lungo il bordo gengivale con buona probabilità è una lesione di origine cariosa dovuta alla permanenza di placca in quell’area, se è circolare ricorda molto la forma di un bracket ortodontico e anche qui potrebbe essere una lesione di origine cariosa dovuta alla scarsa capacità di detergere bene l’area intorno all’apparecchio fisso, oppure ancora se la forma è irregolare si faranno altri ragionamenti.

Capite come sia complesso il mondo delle macchie bianche dello smalto e come sia davvero superficiale battezzarle tutte come una fluorosi?

Cos’è la fluorosi?

A proposito della fluorosi ora vi dirà una cosa che vi sconvolgerà, lo so. La fluorosi non si sviluppa mai su un solo dente ma sempre su tutti, in maniera più o meno visibile.

Quindi toglietevi dalla testa che quella macchiolina che avete su un incisivo sia fluorosi. Non lo è e sono pronta a scommetterci una fornitura a vita di dentifricio.

La fluorosi è una ipomineralizzazione dello smalto dovuta all’assunzione sistemica (quindi attraverso integratori o anche acqua potabile molta ricca di fluoro, NON tramite il dentifricio) di fluoro per un periodo lungo di tempo, ad esempio per tutta l’infanzia.

E quindi la geolocalizzazione può influire sulla manifestazione delle fluorosi proprio per la concentrazione diversa di fluoro delle acque potabili!

Può manifestarsi, a seconda dei gradi, a strisce, a chiazze, conferire al dente un aspetto lattiginoso fino anche nei casi più importanti a macchie giallo-brunastre e vere e proprie irregolarità della superficie dello smalto (crateri). Può manifestarsi solo in alcune aree dello smalto o su tutta la superficie, quello che è certo è che tutti i denti sono coinvolti e che questa caratteristica è PRE-ERUTTIVA.

Cosa significa pre-eruttiva? Che sono presenti fin dalla nascita del dente, non si presentano a distanza di anni!

La macchia bianca da trauma

Prima vi ho accennato alla macchia da trauma e ora vediamo meglio di che si tratta. Vi ho detto che è una lesione singola, o quanto meno sarà presente solo i denti coinvolti dall’evento traumatico.

Esempio: bambino con denti da latte che cade di faccia e sbatte violentemente gli incisivi superiori contro il pavimento.

Con buona probabilità i denti da latte che hanno subito il trauma avranno urtato, sotto il livello gengivale, il germe dei denti definitivi presenti che si stanno preparando a spuntare. Il risultato di quell’urto si traduce in un punto dello smalto di quei futuri definitivi che presenterà caratteristiche diverse anche in base all’entità del trauma: potrà esserci una macchia bianca, o giallo-brunastra, liscia o irregolare.

Quello che è certo, anche qui. È che queste macchie sono PRE-ERUTTIVE.

La macchia bianca di origine cariosa

Queste macchie si differenziano categoricamente da quelle elencate fino a qui perché sono POST-ERUTTIVE. Si manifestano quindi a seguito di una scarsa igiene orale domiciliare soprattutto laddove è più facile un accumulo di placca batterica. Esempio classico lungo il bordo gengivale.

Queste macchie (white spots) possono essere biancastre, fino anche giallo-brunastre a seconda dei vari fattori in gioco e sono lisce quando in fase inattiva e ruvide e ricoperte di placca (quindi visibili solo dopo una bella seduta di igiene orale professionale) quando invece sono in fase attiva. Ecco allora il campanello di allarme perché siamo ad altissimo rischio che si crei una vera e propria lesione cariosa, anzi ne sono proprio il preludio.

Esistono anche tante altre anomalie dello smalto e della dentina che comprendono l’MIH, le ipoplasie e i difetti di amelogenesi e dentinogenesi, ma per il momento mi fermerei qui, per dirvi altre due parole delle lesioni fin qui descritte e parlarvi della rimozione/eliminazione delle macchie bianche.

Macchie bianche dei denti: come eliminarle?

Dare una risposta universale a questa domanda è impossibile. Come avete capito sono tante le tipologie di macchie e tanti i gradi di manifestazione delle stesse.

In generale quello che ho potuto apprezzare io nella mia pratica clinica e quello che ho imparato ai corsi che ho fatto su questo tema è che sulle white spot (post eruttive) si può intervenire con un buon grado di successo in maniera davvero poco invasiva, idem sui gradi lievi di fluorosi e sulle lesioni da trauma invece le tecniche mini-invasive hanno poco potere, non nullo, ma poco.

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I trattamenti remineralizzanti:

Per eliminare le white spot (ricordiamo: di origine cariosa) la prima cosa da fare è verificare il livello di igiene orale del paziente e potenziarlo al massimo. Segue poi un discorsetto tra Igienista Dentale e paziente che lo porti ad una maggiore consapevolezza che, come dice il mio maestro della cariologia, il dott. Giovanni Sammarco,

“la remineralizzazione è uno stile di vita”

che comprende certo il sapersi lavare i denti dignitosamente, ma anche che bisogna idratarsi e bere tanto, che bisognoa mangiare bene , magari non fumare e… utilizzare i giusti prodotti che aiutino lo smalto a “guarire”.

Sto parlando naturamente del Fluoro e le Calcio Fosfato, agenti in grado di remineralizzare lo smalto demineralizzato e ipomineralizzato.

In particolare le vernici al fluoro (ad esclusivo uso professionale) agiscono molto bene in superficie e sono ottimi mezzi per bloccare l’attività delle white spot intorno ai brackets e anche nelle aree semilunari lungo il bordo gengivale. Non sono tuttavia risolutive dell’aspetto estetico.

Le mousse con Calcio Fosfato, anche addizionate di Fluoro, agiscono nel lungo periodo e maggiormente in profondità rispetto alle vernici al Fluoro e, con molta pazienza, possono portare anche a miglioramenti estetici, andando a rendere meno visibili le zone più lattiginose.

Sbiancamento:

Lo sbiancamento è una tecnica estetica che si può proporre per eliminare un eventuale forte contrasto di colore tra le macchie e lo sfondo. Questa tecnica può aiutare nei gradi lievi di fluorosi ma anche per eliminare la componente brunastra delle lesioni traumatiche.

Il trattamento sbiancante professionale che ad oggi dà migliori risultati è quello domiciliare.

Le resine infiltranti:

fluorosi e sbiancamentoLa tecnica di infiltrazione è una tecnica che prevede la penetrazione di un agente infiltrante in grado di mimetizzarla e farla sparire. Questa tecnica regala grandi soddisfazioni estetiche con le fluorosi di grado lieve e moderato. Può essere utilizzata anche a scopo medicale sulle white spot.

Questo è il mio primissimo vecchio caso di una paziente con fluorosi, che ha fatto trattamento sbiancante prima e resina infiltrante dopo.

Oggi prima di sbiancare, se il paziente non ha esigenze di tempo particolari,  prescrivo anche un trattamento  domiciliare remineralizzante. Come avrete capito, le tecniche possono essere prese singolarmente o unite in un percorso, quello ideale per ogni paziente e mai standardizzato.

Proseguendo con le tecniche di eliminazione delle macchie vi è anche la microabrasione, procedura che elimina uno strato davvero microscopico della superficie dello smalto;  la macroabrasione (di compentenza esclusiva del dentista) , versione più invasiva della microabrasione e poi… la conservativa ovvero la ricostruzione delle aree coinvolte dalla macchia con le resine composite ( anche qui, ci vuole il dentista).

Spero di esservi stata utile con questo articolo, certamente non esaustivo nella totalità di casi che un clinico può incontrare, ma spero che almeno un po’ di chiarezza sia stata fatta.

Se avete capito che avete delle macchie bianche che assomigliano a quelle di cui vi ho parlato non fatevi problemi a chiedere al vostro professionista di riferimento spiegazioni e possibilità di trattamento!

Vi lascio segnalandovi che se le macchie bianche che avete si manifestano solo quando avete la bocca secca, per esempio quando avete il raffreddore e respirate a bocca aperta, potrebbero essere una qualsiasi delle macchie descritte, rese maggiormente visibili dalla disidratazione della superficie dello smalto, parlatene con il vostro professionista per valutare cosa fare (nulla nella maggior parte dei casi, se non remineralizzare…).

Cosa buona e giusta sempre è di utilizzare dentifrici che vi proteggano dall’insorgenza di white spot (lesioni di origine cariosa) e spazzolate da campioni olimpionici senza scordarvi il filo interdentale/scovolino.

Ma questo vale sempre, macchie o non macchie!

Tatiana

PS: di seguito vi metto alcuni cenni bibliografici a dimostrazione di quando c’è da sapere su questa grande materia. Ai colleghi che mi leggono voglio consigliare i corsi del Dott. Giovanni Sammarco che mi ha letteralmente aperto un mondo : QUESTO LINK per il corso di Cariologia online, QUESTO LINK per i suoi corsi live.

Nonrestorative Treatments for Caries:Systematic Review and Network
Meta-analysis
O.Urquhart,M.P.Tampi
Journal of Dental Research 2019, Vol. 98(1) 14–2

LA MINIMUM INTERVENTION DENTISTRY (MID): CONSERVATIVA CORSO ECM
LA GESTIONE DELLA CARIE DENTARIA ATTRAVERSO SOLUZIONI
E APPROCCI EFFICACI – Dental Cadmos 2018

Analisi del paziente cariorecettivo e metodiche mini-invasive
Quaderno di aggiornamento odontoiatrico a cura di Giovanni Sammarco e Francesca Manfrini
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