Controllo dell’ansia e dell’agitazione: la respirazione yogica completa
Ogni volta che sperimentiamo una situazione stressante o proviamo emozioni come la paura, l’agitazione e la tristezza, la respirazione è una delle componenti che risponde per prima alle situazioni considerate “pericolose” e quasi sempre in modo negativo.
Quando si parla di yoga, nell’immaginario collettivo, si pensa subito a delle posizioni estremamente acrobatiche o alla meditazione.
Si tende spesso a sottovalutare la componente del respiro nella pratica yoga, ovvero le tecniche di pranayama. La parola pranayama, deriva dal sanscrito e viene così definita: una parte dello yoga costituita da una serie di esercizi respiratori, finalizzati a estendere e controllare l’energia vitale che è presente nell’universo e quindi in tutti gli individui. Ma cosa si intende davvero per esercizi respiratori? Ogni persona è incline ad affermare di sapere e poter respirare in maniera corretta, ma è davvero così?
Pranayama e respirazione
Il pranayama è qualcosa che va oltre al semplice controllo del respiro. Nello yoga, con questa parola, ci si riferisce al risveglio del prana, ovvero dell’energia vitale che ha il fine di mantenere il corpo sano e la mente consapevole. L’ossigeno presente nell’aria è una delle sostanze più importanti per il mantenimento della vita. La respirazione viene definita come il processo di portare ossigeno dall’atmosfera ai polmoni, alla circolazione sanguigna e quindi a tutte le cellule del corpo. I principali livelli di respirazione sono due. La respirazione esterna, cioè quella che porta l’aria dentro ai polmoni, affinché l’ossigeno possa essere assorbito dal sangue e trasportato alle cellule. Mentre, il secondo tipo di respirazione avviene all’interno delle cellule e viene chiamata respirazione interna.
Il pranayama è la regolazione del prana, ovvero la sua distribuzione ai vari livelli. Esso implica la manipolazione della respirazione oltre il suo limite normale, allungandola, velocizzandola o rallentandola per sperimentare l’intera azione della respirazione.
Il controllo della respirazione
È stato visto che la maggior parte degli adulti in salute respira circa 15 volte al minuti. Tuttavia, la quantità di aria inspirata e il ritmo della respirazione variano soggettivamente, a livello della condizione fisica, mentale ed emozionale. La respirazione può essere influenzata anche dalle componenti ambientali, in cui ci si trova. Il centro del controllo respiratorio si trova nel midollo allungato, alla base del cervello. Da questo centro vengono inviati, tramite i nervi spinali, gli impulsi nervosi al diaframma e ai muscoli respiratori, che permettono di respirare. La respirazione è controllata da due aree principali del cervello:
1) i centri subconsci e primari del bulbo cerebrale, che permettono di respirare inconsciamente, e sono comuni a tutti gli animali
2) la corteccia cerebrale.
Questo è utile per capire come mai respiriamo senza dover pensare a respirare. Avviene in maniera automatica.
Ma cosa avviene quando automaticamente il nostro respiro viene modificato da condizioni stressanti come l’agitazione o la paura quando si è seduti sulla poltrona del dentista?
Il respiro si modifica senza che noi possiamo controllarlo. La soluzione è imparare a respirare, attraverso delle tecniche di respirazione, così da poter utilizzare queste tecniche consapevolmente e volontariamente in momenti stressanti.
Sono molte le persone, che letteralmente “odiano” andare dal dentista. Non vi è dietro a questo sentimento una vera e propria causa, se non un senso di insofferenza nello stare seduti a bocca aperta, oppure un senso di fastidio o ancora la paura legata a un esperienza in cui abbiamo provato dolore. In questi casi imparare a respirare, può essere una vera e propria arma vincente, per imparare a controllare il respiro e di conseguenza i livello di stress, prima che lo stress influenzi e condizioni le scelte della nostra vita.
È più saggio smettere di andare dal dentista per evitare di sentirsi agitati, o imparare a respirare per regolare la nostra agitazione e avere dei denti sani e belli?
Controllo dello stato di agitazione: respirazione yogica completa
Esistono tre tecniche respiratorie fondamentali: la respirazione addominale (o diaframmatica), quella toracica e quella clavicolare. Le persone in genere respirano con una combinazione delle prime due, addome e petto. La combinazione di tutte e tre, invece, è conosciuta come respirazione yogica completa. Questo tipo di respirazione consapevole, ha il fine di aumentare la ventilazione polmonare, oltre a fornire altri innumerevoli benefici.
Come si esegue la respirazione yogica completa?
In questo tipo di respirazione, l’inspirazione inizia con il movimento del diaframma, che si abbassa quanto più possibile (andando a gonfiare la pancia) e prosegue con l’inspirazione toracica e con quella clavicolare. L’espirazione segue il processo inverso, viene compresso il diaframma, poi il torace e infine le clavicole per espellere tutta l’aria. Tutta l’aria stagnante viene espulsa e questo permette con la successiva inspirazione di portare aria fresca e pulita in tutte le cellule.
Il suo scopo è quello di permetterci di mantenere il controllo, correggere le abitudini respiratorie scorrette e aumentare la quantità di ossigeno nelle situazioni in cui ci può essere utile. In tutte le situazioni stressanti, o considerate pericolose a livello inconscio, il respiro può divenire il nostro alleato principale.
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