L’anestesia dentale nel bambino: ecco tutto quello che dovete sapere
Care mamme, il miglior modo per non preoccuparsi dell’anestesia necessaria a curare i denti di vostro figlio è prevenire l’insorgenza di problematiche prevenibili, come ad esempio la carie.
Pensate che l’OMS ha stabilito che in Italia il 21% dei bambini entro i 4 anni sviluppano almeno una carie e a 12 anni il 43%. Sono dati preoccupanti in parte dovuti alla ancora dilagante disinformazione e sottovalutazione della salute del cavo orale e alla guerra alla fluoroprofilassi che negli ultimi anni ha visto un calo drastico della somministrazione di fluoro in età infantile.
Ma non siamo qui per parlare di prevenzione, bensì di cura e quando c’è da fare l’anestesia giustamente c’è sempre un po’ di agitazione.
Sebbene ci siano molti trattamenti che non richiedono l’uso di anestetici come le sigillature, le applicazioni di fluoro, la seduta di igiene e le piccole carie, risulta invece necessario in caso di carie profonde, traumi, estrazioni e devitalizzazioni.
Il momento in cui l’odontoiatra ( attenzione: questa procedura è permessa solo ed esclusivamente al dentista e al medico specialista in odontostomatologia ) tira fuori siringa e ago può rappresentare un momento di forte stress per il piccolo paziente, per il genitore e per il clinico stesso.
Il bambino deve essere preventivamente preparato e in questo articolo ho suggerito l’importanza di rivolgersi ad un pedodontista. Nei giorni precedenti l’appuntamento è importante non utilizzare parole che possano intimorire quali “puntura”, “iniezione”, “ago” e “sangue”.
Anche i racconti dei genitori sulle loro esperienze dal dentista hanno un ruolo importante: è assolutamente vietato raccontare davanti ai bambini quanto vi ha fatto male una procedura qualsiasi e utilizzare espressioni pseudominacciose come “ guarda che se non ti lavi i denti poi il dentista deve farti la puntura “ perché se poi “la puntura” va fatta anche se hanno lavato sempre i denti rischiate di dare vita alla paura del dentista e di creare una crepa nella fiducia nei vostri stessi confronti.
Ecco allora qualche idea per gestire al meglio questo appuntamento:
1. non parlatene affatto ( sì, portate il bambino senza avvisarlo e lasciate che sia il pedodontista a gestirlo -ecco perché è bene che ci sia già stata la famosa visita conoscitiva in assenza di urgenze-)
2. se proprio volete parlarne utilizzate termini amici come “pizzicotto”, “addormentiamo il dentino” e “punturina di zanzara”
3. restate fuori dall’ambulatorio durante la procedura. Lo so, è dura. Ma la vostra presenza spesso si rivela essere un ostacolo alla buona riuscita della seduta, a volte non ve ne accorgete ma siete voi a trasmettere ansia al bambino
4. a proposito del punto precedente, se proprio restate dentro l’ambulatorio vi consiglio di evitare espressioni tipo “ cos’è tutto quel sangue?” o “ vedrai che andrà tutto bene” o ” tutto bene?” ripetuto di continuo. Ho spiegato meglio tali concetti in questo articolo se volete approfondire.
Anche per il clinico non crediate che sia una passeggiata! La buona riuscita dell’iniezione di anestetico rappresenta un traguardo sia nella conquista della fiducia del bambino che nella buona riuscita del trattamento: credetemi quando vi dico che spesso questa è proprio la fase più delicata dell’appuntamento.
Ecco perché spesso si sceglie di utilizzare uno spray o una crema anestetica da applicare prima della puntura vera e propria, così da garantire il massimo del confort al piccolo, che di fatto non sentirà la puntura.
Se scegliete di rivolgervi a dentisti pediatrici vedrete come si avvaleranno di materiali specifici per bambini che hanno lo scopo di distrarli e non spaventarli, un esempio significativo è il copri siringa a forma di coccodrillo colorato di Angie Dental Friends. Un accessorio che tutti i dentisti affiliati a questa azienda hanno e utilizzano quotidianamente.
Come per gli adulti prima di sottoporre vostro figlio all’anestesia è obbligatorio compilare una cartella anamnestica dove potrete segnalare eventuali allergie e patologie sistemiche così che il clinico possa scegliere la molecola più adatta e non si sviluppino spiacevoli effetti collaterali. Compilatela con attenzione, non abbiate paura di fare qualche domanda in più al dentista che sarà lieto di rassicurarvi e la seduta si rivelerà meno difficile di quello che avevate previsto!
Tatiana

