Aiuto! Ho la piorrea!
Spesso si tende a sottovalutare quel sangue che si vede nella schiuma del dentifricio dopo aver lavato i denti e io oggi voglio spiegarvi quanto sia sbagliato.
Partirò con una domanda estrema ma efficace: se vi sanguinassero le mani quando le lavate, vi preoccupereste?
Sono sicurissima di sì.
Il sanguinamento gengivale è il sintomo di una infezione-infiammazione che si chiama gengivite.
La gengivite è causata da un accumulo di placca batterica e residui di cibo tale da provocare una risposta infiammatoria del nostro organismo che si manifesta in primis con il sanguinamento e il gonfiore gengivale.
Questa condizione è reversibile se intercettata per tempo ma diventa irreversibile quando l’infezione si propaga sotto il livello gengivale e si spinge verso l’osso e il legamento di sostegno dei nostri denti. A quel punto è possibile che i sintomi siano peggiorati: sanguinamento, gonfiore, forte arrossamento e il dolore delle gengive, alitosi, recessione gengivale (quando i denti sembrano più lunghi perché si è ritirata la gengiva) e mobilità dei denti.
Il quadro che ho appena descritto è quello della parodontite, conosciuta spesso come piorrea e può svilupparsi intorno ad un solo dente, a gruppi di denti o può essere generalizzata a tutta la bocca.
Il problema è che può manifestarsi anche in assenza di sintomi eccezion fatta per il sanguinamento che però potreste non vedere mentre vi lavate i denti perché non li state lavando bene ovvero non state avendo cura di toccare il bordo gengivale con le setole dello spazzolino, oppure non passate mai il filo o lo scovolino. Non sollecitando mai le gengive non avrete la percezione di come stanno.

Infatti mi capita spesso di segnalare a pazienti che hanno una “bella gengivite” e vederli cadere dalle nuvole: mi basta toccare il bordo delle gengive con una sonda parodontale o passare uno scovolino per mostrar loro il sanguinamento.
Esiste una cura per la parodontite?
Quando si soffre di parodontite non si guarisce mai. Sono categorica in questo perché il segreto per fare in modo che non si arrivi mai alla mobilità dentale e quindi alla perdita dei denti è proprio avere questa consapevolezza.
Non si guarisce mai perché è purtroppo vero che esiste una componente di natura genetica (predisposizione) per sviluppare questa malattia ( sì, è una malattia), e con quella si deve fare i conti, ma sappiate che è anche vero che in assenza di batteri (e quindi residui di cibo non rimossi) il problema non progredisce, cade quiescente. Quindi: non si guarisce ma si può arrestare prima che faccia troppi danni.
L’obiettivo con i miei pazienti affetti da parodontite è proprio quello di farla addormentare e possibilmente non risvegliare mai più. Volete sapere come si fa?
Se avete letto con attenzione la soluzione ve l’ho già data. Pulire bene e maniacalmente ogni angolo della bocca così da non lasciare campo libero ai veri responsabili dell’infezione: i batteri.
Come si previene la parodontite?
“ mio padre soffre di piorrea quindi anche io ho questo problema”
Questa affermazione è quanto di più pericoloso che si possa dire per farsi venire la parodontite. Perché significa non sapere che si può prevenire, soprattutto nelle sue manifestazioni più gravi.
Come? Non sottovalutando il sanguinamento gengivale!
Attenzione: ci sono altre situazioni che se sottovalutate possono favorire l’insorgenza della gengivite/parodontite come fumo, stress, e l’assenza di controlli periodici dal dentista o dall’igienista dentale ed esistono condizioni cliniche come il diabete che possono favorirne la comparsa.

Non so se con questo articolo sono riuscita ad accendervi un campanellino di allarme tale da farvi pensare se non sia l’ora di fare il controllo dal dentista o la seduta con l’igienista dentale, ma spero di avervi messo quanto meno la pulce nell’orecchio.
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